2 Maggio 2024

Un modello di embrione umano derivato da cellule staminali che mostra cellule blu (embrione), cellule gialle (sacco vitellino) e cellule rosa (placenta).

Scienziati di tutto il mondo continuano a “giocare a fare Dio”, ma con quali conseguenze?

© by Filippo Chinnici

 

Ogni giorno, in tutto il pianeta, all’interno di laboratori – spesso segreti persino agli stessi servizi di intelligence ordinari – vengono condotti esperimenti a dir poco bizzarri e, congetturo, persino esperimenti per creare malattie mortali. Un paio di giorni fa questi apparati hanno deciso di fare uscire la notizia secondo cui un team di ricercatori è riuscito a creare una “entità” umana che non ha né madre e né padre. Infatti, è stato creato senza l’utilizzo di sperma, ovulo o utero.

Il team del Weizmann Institute of Science di Rehovot, Israele, afferma che il loro “modello di embrione”, realizzato utilizzando cellule staminali, assomiglia a un esempio da manuale di un vero embrione di 14 giorni. Questo embrione ha persino rilasciato ormoni che ha reso positivo un test di gravidanza in laboratorio.

L’ambizione dei modelli embrionali sarebbe quello di fornire un modo “etico” di comprendere i primi momenti della nostra vita.

Le prime settimane dopo che uno spermatozoo feconda un ovulo è un periodo di cambiamento drammatico: da un insieme di cellule indistinte a qualcosa che alla fine diventa riconoscibile durante una scansione del bambino.

Questo momento cruciale è una delle principali fonti di aborti spontanei e difetti congeniti, ma è poco compreso. “È una scatola nera e non è un cliché: la nostra conoscenza è molto limitata”, ha dichiarato il prof. Yakoub Hanna, del Weizmann Institute of Science e direttore del team di ricercatori.

Perché mai dovrebbero prendere in considerazione l’idea di fare qualcosa del genere?

Il tutto sembra uscito da un romanzo di fantascienza.

Questa ricerca sugli embrioni è giuridicamente, eticamente e tecnicamente complessa e solleva questioni etiche molto importanti. Cercherò di scendere nello specifico con questo articolo.

1. L’inizio della sperimentazione

Si è dato inizio a qualcosa che avrà probabilmente un rapido sviluppo ma che solleva un’infinità di domande e perplessità poiché imita lo sviluppo naturale dell’embrione.

Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Nature , è descritta dal team israeliano come il primo modello embrionale “completo” in grado di imitare tutte le strutture chiave che emergono nell’embrione iniziale.

“Questa è davvero un’immagine da manuale di un embrione umano di 14 giorni che non è mai stata fatta prima”, afferma il professor Hanna.

Invece di uno spermatozoo e un ovulo, il materiale di partenza erano cellule staminali ingenue che sono state riprogrammate per acquisire il potenziale per diventare qualsiasi tipo di tessuto nel corpo.

Sono stati poi utilizzati prodotti chimici per indurre queste cellule staminali a diventare quattro tipi di cellule presenti nelle prime fasi dell’embrione umano.

 

  1. Cellule epiblastiche, che diventano l’embrione vero e proprio (o feto).
  2. Cellule del trofoblasto, che diventano la placenta.
  3. Cellule dell’ipoblasto, che diventano il sacco vitellino di supporto.
  4. Cellule del mesoderma extraembrionale.

Invece di uno spermatozoo e un ovulo, sono partiti da cellule staminali che sono state riprogrammate per acquisire il potenziale per trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto del corpo. Quei tipi di cellule seccessivamente vengono “mescolate in proporzione precisa” , e quello che accadde dopo è estremamente allarmante.

Circa l’1% della miscela ha iniziato il viaggio di assemblaggio spontaneo in una struttura che assomiglia, ma non è identica, a un embrione umano.

Si tratta di una vicenda che farà discutere ancora a lungo e che solleva una serie questioni a carattere legale, etico e anche spirituale. Gli scienziati israeliani ci stanno dicendo tutto? Si sono mai spinti oltre la fase di 14 giorni?

2. L’aspetto legale

Siamo certi che gli scienziati non ci stiano nascondendo qualcosa? È possibile che questi ricercatori si siano già spinti oltre la fase di 14 giorni?

La BBC osserva che qualora questo fosse accaduto in questi laboratori, non sarebbe illegale nel Regno Unito perché i modelli embrionali sono giuridicamente distinti dagli embrioni.

Il prof. Lovell-Badge ha dichiarato: “Alcuni lo apprezzeranno, ma ad altri non piacerà”, il che lascia supporre che la decisione di rendere pubblica questa ricerca li rende consapevoli del dibattito che solleverà e della ulteriore divisione della popolazione mondiale, tra favorevoli e contrari, in base alle diverse sensibilità etiche e spirituali.

È vero sono modelli di embrioni e non embrioni umani normali,  ma ci sono molto vicini. E quanto più questi modelli si avvicinano a un embrione reale, tanto più sollevano questioni etiche, per cui da un punto di vista giuridico dovrebbero essere regolati allo stesso modo di un normale embrione umano.

La BBC riporta che il professor Alfonso Martinez Arias, del dipartimento di scienze sperimentali e sanitarie dell’Università Pompeu Fabra, ha affermato che si tratta di “un pezzo di ricerca molto importante poiché ha permesso, per la prima volta, di ricostruire fedelmente la struttura completa [di un embrione umano] a partire da cellule staminali [in laboratorio] aprendo così la porta allo studio degli eventi che portano alla formazione dell’essere umano piano corporeo”.

Perciò altri scienziati sottolineano che sarebbe illegale, non etico sebbene impossibile ottenere una gravidanza utilizzando questi modelli di embrioni. Ci si domanda: davvero è impossibile? Ma l’uomo dove fin vuole arrivare?

3. L’aspetto etico

Si solleva l’annoso dilemma: fino a che punto è lecito alla $cienza osare?

In questo caso specifico: Se una tale “entità” riesce a sopravvivere fino a quello stadio – come ci dice lo staff di scienziati dell’Università israeliana -, esiste la possibilità che continui fino in fondo, fino a diventare effettivamente un bambino in piena regola? Forse è già accaduto e non lo sappiamo? E se non è ancora accaduto, forse è solo questione di tempo prima che qualcuno provi a farlo.

Si provi a immaginare le implicazioni qualora questa sperimentazione si diffondesse. Questo significa che i bambini potrebbero essere prodotti in laboratorio in tutto il mondo.

I figli non sarebbe più frutto dell’amore di una coppia che si ama, e le coppie invece di avere figli in modo naturale potrebbero semplicemente ordinare un bambino che soddisfi determinate specifiche. Forse potrebbero “acquistarlo” pure su Amazon.

E cosa succederebbe a quei bambini che non sono riusciti bene in laboratorio e venissero fuori con dei “difetti” di fabbrica? Probabilmente verrebbero soppressi come si fa con un qualsiasi altro prodotto.

In alternativa, è facile immaginare interi eserciti prodotti in laboratorio, magari metà robot considerato la velocità con cui avanza la tecnologia e la nuova tecnologia di tipo quantistico e intelligenza artificiale che esiste già da molti anni e che presto verrà presentata a noi comuni mortali nel nuovo mondo che sta sorgendo già.

Sembrano scenari da film di fantascienza, lo so, ma qualche domanda sorge.

  1. Tali “entità” sarebbero veramente umani?
  2. Tali “entità” avrebbero anche un’anima?
  3. Se tali entità indefinite non hanno né madre e né padre, di chi sono figlie?
  4. E se sono figlie degli scienziati, allora questi si stanno sostituendo al Creatore.

4. L’aspetto biblico e teologico

Sebbene generalmente sia attribbuita a Platone (IV sec. a.C.) la concezione dell’uomo composto da un elemento materiale e corporeo e da un elemento immateriale chiamato «anima», in realtà la Bibbia ne parlava già molto prima. Un secolo prima di Platone, l’anonimo autore del libro di Giobbe – il capolavoro letterario della corrente sapienziale -, narrando eventi risalenti all’XI-X secolo a.C, scriveva:

“Quel che rende intelligente l’uomo è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente […] lo spirito che è dentro di me mi stimola” (Giobbe 32:8, 18)

L’accostamento dei due termini «spirito» רוּחַ /rûah e «soffio» נְשָׁמָה /nešāmâ, che il Dio onnipotente ha posto nell’uomo, rimanda chiaramente al racconto della creazione di Genesi 2. Pure il profeta Isaia, ancora prima scrisse:

“Io infatti non voglio contendere per sempre né serbare l’ira in eterno, affinché gli spiriti, le anime che io ho fatte, non vengano meno davanti a me” (Isaia 57:16)

Inoltre, per Platone intende l’anima come principio simile al mondo delle idee, preesistente al corpo e dunque immortale, mentre per la Bibbia l’anima è una componente (insieme allo «spirito») dell’elemento immateriale dell’uomo (1Te 5:23; Eb 4:12) ma che NON è affatto preesistente all’uomo stesso perché Dio è il solo che possiede l’immortalità (1Ti 6:16). L’anima (e lo spirito) è creata da Dio al momento della fecondazione nel grembo materno:

“Poiché sei tu che mi hai intessuto nel grembo di mia madre… Le mie ossa non ti erano nascoste, quand’io fui formato in segreto e intessuto nelle parti più basse della terra” (Salmo 139:13, 15)

All’atto del concepimento di un bambino avviene un miracolo, poiché al naturale processo biologico esteriore (comunque architettato sempre da Dio) vi è l’intervento diretto di Dio nel «tessere» l’anima e lo spirito del bambino che nascerà. I termini «tessere», «parti basse della terra» descrivono in forma poetica appunto l’azione diretta di Dio al momento del concepimento.Perciò Eliu dirà di essere stato creato da Dio (Gb 33:4) esattamente come leggiamo anche in Isaia 57:16.

Torre di Babele (Genesi 11:1-9)

Nel caso specifico queste entità create in laboratorio hanno un’anima? Dove sta andando l’uomo? Vuole forse sostituirsi a Dio? Se così fosse chi o cosa lo spinge in questa direzione? (cfr. Is 14:13; Mt 4:9) Allora la mia mente va al capitolo 11 della Genesi in cui leggiamo che l’uomo dalla scoperta di elementi, di per sé utili e vantaggiosi come i mattoni, li utilizzò male illudendosi di potere eguagliare Dio costruendo la famosa «Torre di Babele». L’epilogo è noto perché Dio concesse loro di inallzarsi fino a un certo punto ma poi intervenne impedendolo. È proprio di ieri la notizia che è morto morto Ian Wilmut, lo scienziato a capo della squadra di ricercatori che nel 1997 ha cambiato la storia della scienza con la prima clonazione di un animale: la pecora Dolly. Purtroppo i media non dicono che lo scienziato in seguito ebbe dei ripensamenti, e nel 2011 dichiarò che la clonazione è una frontiera «troppo rischiosa e non promettente».

La sensazione è che trasscorrono i secoli, cambiano le generazioni, ma certe velleità dell’essere umano e certe dinamiche di carattere spirituale siano sempre le stesse. 

5. Yakoub Hanna e il Weizmann Institute of Science

Il dott. Yakoub (Giacobbe, in italiano) Hanna è nato il 26 agosto 1979 a Rameh, un villaggio arabo palestinese nella regione israeliana della Galilea da una famiglia copta cristiana. Il padre era un pediatra e la madre un’insegnante di biologia. Egli ha un dottorato di ricerca in microbiologia e immunologia e un dottorato in medicina clinica presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. Per formarsi nella ricerca sulle cellule staminali, ha lavorato dal 2007 al 2011 come ricercatore post-dottorato Helen Hay Whitney e ricercatore post-dottorato Genzyme presso il Whitehead Institute for Biomedical Research del MIT, Cambridge, Massachusetts, sotto la guida del pioniere della scienza transgenica, Rudolf Jaenisch, in cui la composizione genetica di un animale viene alterata. Jaenisch si è concentrato sulla creazione di topi geneticamente modificati per studiare il cancro, la riprogrammazione epigenetica e le malattie neurologiche spalancando le porte al così detto «transumanesimo». Nel 2011, Y. Hanna è entrato a far parte del Weizmann Institute of Science come professore assistente, e da allora è rimasto lì. Nel 2018 ha ricevuto un incarico accademico e una promozione presso il Dipartimento di genetica molecolare dello stesso Istituto ed è stato eletto nell’Organizzazione europea di biologia molecolare; ma già nel 2014 era stato inserito tra i primi 40 scienziati under 40 di spicco a livello internazionale dalla rivista Cell. Nel 2021, è stato votato come il miglior pensatore dell’anno dalla rivista Prospect per i suoi lavori sull’embriologia. Esperto nella ricerca sulle cellule staminali embrionali ha sviluppato una tecnica per la coltura estesa di embrioni di topo al di fuori dell’utero (ex utero) nel 2021, successivamente applicando la sua tecnica per realizzare i primi embrioni sintetici di topo nel 2022, e adesso di umani.

L’Istituto Weizmann per le Scienze (ebr. מכון ויצמן למדע, Machón Vaitsman Lamadá) è uno dei centri di ricerca più importanti del mondo fondato nel 1934, quindi 14 anni prima della nascita dello Stato di Israele. Si differenzia dalle altre università israeliane in quanto offre solo diplomi post-laurea in scienze naturali ed esatte. È un centro di ricerca multidisciplinare, con circa 3.800 scienziati, borsisti post-dottorato , dottorandi . e M.Sc. studenti e personale scientifico, tecnico e amministrativo che lavora presso l’istituto. E di recente, solo il 16 febbraio 2023, l’Istituto ha firmato un accordo di collaborazione con il CNR italiano di cui riporto qui solo la prima e l’ultima pagina.

Rimane l’incognita di conoscere da dove arrivi il fiume di denaro necessario non solo per il mantenimento dell’Istituto in sé, ma soprattutto per finanziare tutte le ricerche che si svolgono all’interno dei suoi laboratori. Vi sono i “filantropi” dietro? Se sì, chi sono?

 

Conslusione

La comunità scientifica s’interroga sulla liceità di determinate “operazioni”. Vi sono dei limiti oltre il quale non si può andare? Chissà se risolveremo mai l’annoso dibattito del rapporto tra scienza ed etica. Stabilire delle norme di comportamento all’interno della comunità scientifica non significa automaticamente che esse siano rispettate o che la loro applicazione non sia contrastata, anche perché poi vi sono i finanziatori che spesso sono avidi di profitto economico se non di “potere” più degli scienziati stessi.E si sa che “l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali” (1Ti 6:16). La scienza è un processo sociale e gli scienziati sono individui che vivono nella stessa società dei loro concittadini, ma talvolta ci si può trovare a vivere una “doppia etica” nei due ambiti diversi.

È mia opinione che c’è così tanto che non sappiamo su questa ricercadel dott. Y. Hanna del Weizmann Institute of Science. Come mai

La maggior parte della popolazione non ha idea di cosa stia succedendo in questi laboratori segreti, e la maggior parte dei nostri politici non sembra preoccuparsene.

E così la “$cienza” continuerà imperterrida la sua strada. Mi chiedo: Oltre a questi esperimenti per “creare nuova vita”, vi sono anche ricercatori che stanno cercando modi per ingannare la morte? Negli ultimi anni, lo scambio di sangue con i giovani è diventata una tendenza molto in voga tra i miliardari americani. Ecco solo un esempio :

Fino a poco tempo fa, Bryan Johnson pagava centinaia di migliaia di dollari per infondere ogni mese un litro del plasma giovanile di suo figlio adolescente nel proprio flusso sanguigno invecchiato. “Non ho mai prestato più attenzione a ciò che mangia… perché quello entrava nel mio corpo”, dice l’imprenditore tecnologico americano di 46 anni nel nuovo podcast The Immortals.

Ha anche pompato il proprio plasma nel corpo del padre settantenne per aiutarlo a migliorare la sua salute fisica e cognitiva in declino: “È stato uno dei momenti più significativi di tutta la sua vita. E per me è stato lo stesso”. Johnson continua a pagare 2 milioni di dollari all’anno per un gruppo di ricerca incaricato di indagare su come possiamo vivere più a lungo – e non è certamente l’unico ricco della Silicon Valley che si dedica alla ricerca della vita eterna.

Il ritmo delle ricerche e dei cambiamenti scientifici sembra avere subito un’accelerazione esponenziale negli ultimi decenni.Se non si mettono e, soprattutto, applicano delle regole tem che le nostre tendenze autodistruttive presto ci travolgeranno completamente e nessuna “ricerca” sarà in grado di cambiare le cose a quel punto. Qui non ci troviamo dinanzi al mito di Frankestein o all’esperimento della pecora Dolly. No, qui si sta andando senz’altro oltre, quasi a voler sostituire Dio. Fino dove si spingerà l’uomo? Ma poi siamo sicuri che sia l’uomo solo e dietro non vi siano anche apparati di natura esoterica?

Certo chi crede sa che al tempo della fine la conoscenza aumenterà (Da 12:4) e poi sarà Dio a intervenire direttamente secondo le profezie bibliche, ma è nel frattempo che noi viviamo che nasce il dilemma.

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