Chi è Elly Schlein, la nuova Segretaria del PD?
Nata in Svizzera, da padre americano e madre italiana, è cittadina americana e svizzera, oltre che italiana per cui il suo cuore è diviso perlomeno tra queste tre Nazioni.
Elly Schlein ha 37 anni ed è figlia di Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita e dell’italiana Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato; è la nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato.
Suo fratello è Benjamin Schlein (1975), un matematico, mentre la sorella di Elly si chiama Susanna Schlein (1978), ed è Primo Consigliere diplomatico all’ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della Cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Tirana. Insomma anche la sorella è inserita nei circuiti.
Contenuti
1. La bisessualità
Il coming out, è avvenuto nel 2020, quando Schlein, ospite di Daria Bignardi all’Assedio, confessò di essere fidanzata con una donna, ma al tempo stesso di essere molto riservata. Ed infatti non si conosce quasi nulla sulla sua fidanzata. Tuttavia, in una recente intervista per Il Corriere della Sera, Schlein era stata incalzata dal giornalista sul tema della maternità. Alla domanda non ha voluto rispondere, sottolineando come la sua compagna non sia un tema di dibattito pubblico. Riprendendo un tormentone dell’ultimo periodo, quello di Giorgia Meloni, durante l’ultimo comizio della campagna elettorale in vista delle Politiche dello scorso 25 settembre, Schlein aveva dichiarato:
Sì, sono una donna, amo un’altra donna e non sono madre, ma non per questo sono meno donna.
2. Prodotto del laboratorio dello stato profondo di Washington
Elly Schlein è il più perfetto prodotto da laboratorio liberal-radical-progressista e euro-atlantico: gauche al ragù e sociostile bourgeois-bohème.
Volontaria nelle due campagne elettorali di Barack Obama, bisessuale, amazzone delle battaglie Lgbtq, una giovinezza trascorsa nella “comfort zone” fra la Ztl e il ddlZan, famiglia dell’establishment vicina allo stato profondo di Washington. Ed è proprio lo stato profondo di Washington a sostenere la sua carriera politica in Italia con l’obiettivo di costruire una “sinistra” transnazionale.
Insomma L’ennesima ‘figurina’ dell’album di Davos per portare avanti l’agenda 2030 del Nuovo Ordine Mondiale aschenazita dei vari G. Soros, B. Gates, Kissinger, K. Schwab, H. Clinton, ecc.
Pertanto, i nuovi temi politici di Schlein, saranno i soliti cari a questi circuiti, ossia:
- ius soli,
- sostegno all’Ucraina sempre e comunque,
- obbligatorietà dei vaccini,
- incremento dei migranti,
- indebolimento dell’identità italiana che va sotto il nome di accoglienza e inclusione,
- sostegno alle comunità LGBTG,
- emergenza climatica, ecc.
La Schlein è un surrogato dello stato profondo di Washington che ha questo l’ha preparata per cui gode dell’appoggio di tutto l’apparato dell’intelligence statunitense dei Dem. Già l’anno scorso il quotidiano britannico “The Guardian” ne aveva “previsto” l’elezione a segretario del PD che puntualmente si è realizzata. [QUI]
3. La carriera politica
La sua carriera politica inizia nel 2013, quando anima il movimento di protesta “Occupy Pd”, nato contro i 101 franchi tiratori che avevano fermato la corsa di Romano Prodi verso il Quirinale. Nel 2014, viene eletta al Parlamento europeo nel Nord Est con oltre 50mila preferenze. Nel 2015 aderisce a Possibile, ma nel 2019 rompe il sodalizio con Pippo Civati e inizia a muoversi da sola. Nel 2020 diventa vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, candidata nella lista “Emilia-Romagna Coraggiosa” che non arriva al 4%, ma che le fa ottenere oltre 22mila preferenze su tre province, grazie anche al sostegno delle Sardine e di Vasco Errani che dietro pare abbiano sempre G. Soros.
4. Il servizio funebre al PD
Elly Schlein ha la sicurezza di chi è cresciuta nella confort zone di un famiglia borghese e perciò agli antipodi delle radici storiche del PD e il suo vuoto agire politico, borghese, potrebbe dare un colpo di grazia al già moribondo PD. L’unico merito della nuova segreteria Pd è quello di aver girato il mondo, fatto cose e visto gente… ovviamente quella giusta, quella che conta come Kissinger, Hillary Clinton e Obama.
Dubitiamo fortemente che la nuova “Segretaria” (come ha detto di voler essere chiamata), con una stazza politica e culturale mediocre, possa riuscire a ricucire le diverse faide intestine all’interno del suo partito. Anzi, è piuttosto probabile che la sua “vittoria” non sarà gradita alle altre correnti, al di là delle dichiarazioni pubbliche di circostanza, per cui non farà altro che allargare ulteriormente quelle crepe già esistenti. Gli altri clan del PD difficilmente accetteranno che la guida del partito vada ad una mediocre comparsa come la Schlein. Il Nazareno adesso sarà un vero e proprio mattatoio politico, e la sensazione è che l’annuncio della sua morte pare non essere molto distante.