10 Dicembre 2024
La campagna di Balenciaga suggerisce il culto dei demoni

La campagna di Balenciaga suggerisce il culto dei demoni

Il mondo è convinto che le campagne pubblicitarie di Balenciaga promuovano idee quantomeno inappropriate, più recentemente attraverso la sua scandalosa campagna pubblicitaria della primavera 2023. Addirittura, dalle immagini si evince un’esplicita promozione della pornografia infantile, della p*dofilia e persino del satanismo. La campagna pubblicitaria si compone di una serie di immagini con oggetti che alludono proprio a questi temi e di cui abbiamo parlato già alcuni giorni fa. [qui]

Oggi ce ne occupiamo ancora ma andando oltre. Tra le tante immagini, ve n’è una che mostra un orsacchiotto in abito da bondage, scarpe rosse che li collegano all’influenza di Tony Podesta e, più recentemente, un nastro di avvertenza giallo con il nome del marchio scritto volutamente errato come “BAAL enciaga”, al che molti hanno visto un riferimento a Baal, l’antico dio/demone cananeo noto per il sacrificio di bambini.

La pubblicità di Balenciaga continua a meravigliare mentre sorgono collegamenti inquietanti con il satanismo

Baal (o Ba‘al, in accadico Bēlu: “Signore”) è una delle principali divinità della religione siro-cananea e fenicia. Figlio di El (Ilu o Anu in Mesopotamia, “Dio” o “Cielo” supremo), corrisponde al mesopotamico Enlil o Belu, ed è considerato uno degli dèi dell’inferno secondo la demonologia cristiana. La maggior parte dei riferimenti al nome indicano una divinità singolare, ma nell’Antico Testamento della Bibbia, Baal è usato come sinonimo di “maestro” o “signore”. Il nome è stato corrotto per significare qualcosa di diverso dopo Esodo 32, quando l’idolo del vitello d’oro era adorato al posto di Dio stesso. Ritroviamo la pratica del culto di Baal infiltrata nella vita religiosa ebraica durante il tempo dei Giudici (Giudici 3:7) e ancora più diffusa durante il regno di Acab (1 Re 16:31-33) e influenzò anche Giuda (2 Cronache 28:1-2). La parola baal significa “signore”; il plurale è baalim. In generale, Baal era un dio della fertilità che si credeva desse alla Terra la capacità di produrre raccolti e agli uomini quella di procreare. Differenti regioni adoravano Baal in diversi modi, in quanto questo dio era facilmente adattabile. Diversi luoghi enfatizzavano questo o quell’attributo del dio e svilupparono speciali “confessioni” del Baalismo. Baal-Peor (Numeri 25:3) e Baal-Berith (Giudici 8:33) sono due esempi di tali divinità locali.

Secondo la mitologia canaanea, Baal era il figlio di El, il dio principale, e Ascerah, la dea del mare. Baal era considerato il più potente tra tutti gli dei, eclissando persino El, che veniva visto piuttosto come debole e inefficiente. In numerose battaglie, Baal sconfisse Yamm, il dio del mare, e Mot, il dio della morte e dell’aldilà. Le sorelle/consorti di Baal erano Astarte, una dea della fertilità associata alle stelle, e Anath, una dea dell’amore e della guerra. I canaanei adoravano Baal come dio del sole e della tempesta. Egli è di solito raffigurato con un fulmine tra le mani, mentre sconfigge i nemici e procura il raccolto. Baal veniva anche adorato come dio della fertilità. Il culto di Baal era radicato nella sensualità e comprendeva la prostituzione rituale nei templi. Certe volte, per placare Baal, era necessario il sacrificio umano, di solito del primogenito (Geremia 19:5). I sacerdoti di Baal si appellavano al loro dio in rituali di abbandono selvaggio che comprendevano grida estatiche e ferite autoinflitte (1 Re 18:28).

Prima che gli ebrei entrassero nella Terra Promessa, il Signore Dio li avvertì contro il culto degli dei canaanei (Deuteronomio 6:1-15), ma Israele si abbandonò comunque all’idolatria. Durante il regno di Acab e Jezebel, quando il culto di Baal era all’apice in Israele, Dio confrontò direttamente il paganesimo con il profeta Elia. In primo luogo, Dio mostrò che era Lui, non Baal, a controllare la pioggia, mandando una carestia che durò tre anni e mezzo (1Re 17:1). In seguito, Elia sfidò i profeti di Baal ad uno scontro finale sul monte Carmelo, per provare una volta per tutte Chi fosse il vero Dio. Per tutto il giorno, 400.450 profeti di Baal invocarono il loro dio affinché mandasse il fuoco dal cielo (compito senza dubbio facile per un dio associato ai fulmini) ma “non si udí alcuna voce, nessuno rispose e nessuno diede loro retta”(1Re 18:29). Quando i profeti di Baal rinunciarono, Elia fece una semplice preghiera, e Dio rispose immediatamente inviando fuoco dal cielo. L’evidenza era schiacciante: “A tale vista, tutto il popolo si gettò con la faccia a terra e disse: «L’Eterno è DIO! L’Eterno è DIO!»” (versetto 39).

In Matteo 12:27 Gesù chiama Satana “Beelzebub”, associando il diavolo a Baal-Zebub, una divinità filistea (2Re 1:2). I Baalim del’Antico Testamento non erano altro che demoni mascherati da dei; ogni forma d’idolatria alla fine è adorazione del diavolo (1 Corinzi 10:20).

Inoltre, si credeva che la pr*stituzione e altre forme sessuali di adorazione fossero incoraggiate, così come il sacrificio di bambini per placare il dio della fertilità.

I netizen hanno acquisito questa nuova conoscenza e sono sbalorditi dal fatto che Balenciaga promuova tali temi. Sebbene il marchio si sia scusato e abbia annullato la campagna, le persone non sono così facili da perdonare. Nonostante Balenciaga abbia cercato di addossare la colpa a qualcun altro, la sua reputazione è stata danneggiata, forse in modo permanente.

La bufala del latino

Purtroppo i soliti gatekeeper della falsa contro informazione che fanno da stampella al sistema, stanno provando a ridicolizzare una vicenda seria creando delle vere e proprie bufale. È diventato virale, ad esempio, il presunto scoop secondo cui il sostantivo Balenciaga tradotto dal latino significhi “Baal è il re”. Una bufala che si è diffusa rapidamente su tanti i canali social un po’ per ignoranza, perché tanti che stanno dietro alla tastiera non hanno competenze, e un po’ per superficialità, perché spesso si ripetono a pappagallo quello che si trova nei canali esteri senza alcuna verifica. Non serve essere degli esperti latinisti dello Stato Vaticano per accorgersi della bufala perché è sufficiente usare accuratamente gli stessi strumenti dei falsari. Questi ultimi hanno citato come prova i traduttori elettronici. Ed è proprio osservando attentamente questi traduttori elettronici che li smentiscono. Infatti, lo stesso traduttore elettronico specifica la lingua rilevata che non è il latino, ma il Northern Sotho, ossia un dialetto del Sudafrica parlato da appena 13 milioni di persone.

Le questioni qui sono molto più serie che sarebbe da ingenui abboccare alla trappola per poi ridicolizzare il tutto, perché a prescindere da questo è evidente che dietro questa vicenda vi è qualcosa di molto inquietante e riconducibile al satanismo.

Il simbolismo

In questa foto, una bambina è in piedi sul letto mentre tiene in mano una borsa di peluche in tenuta da bondage

Attraverso il simbolismo, Balenciaga celebra un’intera cultura, profondamente malata, crudele e orribile. Le immagini che promuovono i prodotti “vacanze” di Balenciaga sono inquietanti e, con un’analisi più approfondita dei più piccoli dettagli, le cose non fanno che peggiorare.

L’orso indossa un lucchetto sul collo, un top a rete, un’imbracatura e tutti i tipi di cinghie. Inutile dire che questa attrezzatura viene utilizzata nel sesso hardcore BDSM che ruota intorno al dolore, alla sottomissione e all’umiliazione. Detto questo, perché un bambino tiene in mano questa cosa? Questo peluche rappresenta letteralmente una schiava del sesso, come simboleggiato dal collare e dal lucchetto.

In un contesto BDSM, un collare è un dispositivo di qualsiasi materiale indossato da una persona intorno al collo per indicare il proprio stato di sottomissione o schiavo in una relazione BDSM.

I collari possono essere usati nei giochi di ruolo che coinvolgono l’umiliazione erotica perché hanno connotazioni di controllo e status simile a un animale domestico, specialmente se indossati con un guinzaglio.
– Wikipedia, Collare (BDSM)

Si noti che la definizione di cui sopra menziona “lo stato simile a un animale domestico, specialmente se indossato con un guinzaglio”. Per coincidenza, c’è un vero guinzaglio sul letto della bambina, ma non vediamo alcun cane.

Questa immagine combina roba per bambini con oggetti “adulti” come bicchieri di vino e champagne. Inoltre, ci sono candele all’interno delle lattine di birra. Perché queste cose sono nella stanza della ragazza?
Inoltre, c’è un guinzaglio e una ciotola per cani. Nel BDSM, gli schiavi sottomessi bevono da tali ciotole. Stanno insinuando che la ragazza beva da quella ciotola? Questa interpretazione sarebbe una “forzatura” se non ci fossero due giocattoli in piena tenuta BDSM nella stessa immagine.

In breve, l’intera atmosfera del film è inquietante e piena di allusioni. In qualche modo, quello sotto riesce ad essere peggio.

Perciò, molti utenti di Twitter hanno utilizzato l’app per diffondere la notizia e sollecitare le persone a smettere di acquistare dal marchio, ma la verità è che la clientela di Balenciaga non è certo la gente comune.

Il CEO di Kering

L’amministratore delegato di Kering, la società madre di Balenciaga, possiede un sito di aste in cui vende arte grottesca raffigurante bambini nudi con corpi mutati e organi sessuali sul volto.

Groupe Artémis, la holding del miliardario CEO di Kering François-Henri Pinault – marito dell’attrice Salma Hayek – possiede la casa d’aste Christie’s. Ani al posto del naso e della bocca. Le loro “opere” vanno da centinaia di dollari a più di $ 500.000. La galleria presentava anche un VHS pornografico del 1996 che mostrava due attrici porno che facevano sesso con una testa di manichino maschio adulto mozzata con un pene eretto al posto del naso. È stato venduto per $ 1.300.

Il VHS è stato persino presentato in un documentario televisivo britannico. “Nonostante la recente attenzione su di esso online, il lavoro deliberatamente provocatorio dei fratelli britannici è stato venduto tramite Christie’s per più di due decenni, raggiungendo prezzi altissimi.

Che dire? Questi sono malati.

Balenciaga, la questione Ucraina e i Rothschild

Com’è ormai noto a chi segue il nostro canale telegram, l’Ucraina coincide geograficamente con quel territorio abitato dai Cazari aschenaziti che non sono veri ebrei [qui] e [qui]

Ora, c’è da dire che dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina, Balenciaga ha iniziato a sostenere apertamente la politica dell’aschenazita nazista Zelensky. Il suo direttore artistico, Demna Gvasalia,il fantasiosi creatore della pubblicità primavera 2023, è stato addirittura nominato da Zelensky “Ambasciatore per i rifugiati”. Demna Gvasalia aveva 12 anni quando lui e suo fratello Guram fuggirono dalla guerra civile georgiana – in cui i separatisti sostenuti dalla Russia furono protagonisti – nel 1993. Con la sua famiglia cercò rifugio nei rifugi antiaerei e fuggì dal Paese via terra. Oggi vive in Svizzera ma per un po’ ha vissuto a Odessa, in Ucraina”.

Il direttore artistico di Balenciaga, lo vediamo che indossa una maglietta dei Rammstein i quali sono raffigurati con bambini morti/sanguinanti, simboli satanici e nazisti e uno zoppo con una catena.

Forse pochi sanno che negli anni sessanta, le creazioni di Balenciaga, spesso scarne e scultoree, ebbero l’influenza di Pauline de Rothschild (la moglie del barone Philippe de Rothschild).

Non è casuale che la sua clientela era composta prevalentemente da tutti personaggi collegati alla cabala aschenazita come la regina Vittoria Eugenia di Spagna, la duchessa di Windsor, Gloria Guinness, Pauline de Rothschild stessa, Mona Bismarck, la Principessa Grace di Monaco, Doris Duke e Diana Vreeland, la regina Fabiola del Belgio, ma pure l’ “italiana” Marella Agnelli.

È stata proprio l’élite dei sionisti aschenaziti – finti ebrei -, a fare diventare grande questa azienda. Non solo, ma forse pochi sanno che l’Ucraina, in particolare Kiev, è il primo Paese al mondo per la fecondazione in vitro, ossia per il commercio di embrioni. [qui] Questa notizia che sembra non c’entrare nulla, in realtà c’entra molto come vedremo in un prossimo articolo.

Un paio di coincidenze

Vi sono poi una serie di coincidenze che citarle tutte renderebbe l’articolo troppo lungo. Ne riportiamo soltanto due.

La prima riguarda Rachel Chandler è stata è una delle prostitute minorenni di Epstein e in questa foto posa con B. Clinton, uno dei più assidui visitatori dell’isola di Epstein dove si sarebbero tenuti rituali satanici pedofili.

Oggi Rachel Chandler è una fotografa professionista e agente di modelle e sarebbe proprio lei la fotografa scelta da Balenciaga per il book della campagna pubblicitaria primavera 2023.

La seconda coincidenza è stata scoperta da bioclandestine e ci [ stata segnalata da Alice, nostra collaboratrice esterna. Riguarda la passerella di Balenciaga, poiché sembra proprio la ricostruzione dell’arena sterrata sotto il tempio dell’isola di Epstein. Non c’è mai stata una risposta definitiva su ciò per cui Epstein ha usato questa arena, però Balenciaga ha ricreato una scena di quell’arena sull’isola di Epstein.

 

Il video della sfilata

Potrebbero essere solo “coincidenze”, ma sta di fatto che queste notizie hanno iniziato a fare il giro del web, costringendo l’azienda a fare una dichiarazione su instagram nella quale, in sintesi, condanna la pedofilia. [qui]

Ad ogni modo chiediamoci: perché Balenciaga si è esposta così tanto? Chi sta coprendo?

Vi torneremo con un altro articolo. Per il momento basta ricordare che da Baal a Bafometto il passo è breve perché sono due nomi (tra i tanti) di colui che nella tradizione biblica e cristiana è chiamato Satana e diavolo, che si traveste da angelo di luce per meglio ingannare (2Corinzi 11:14)

 

 

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