Vaccini Covid e crisi interna: i Testimoni di Geova disassociano il loro Corpo Direttivo
Quando la base giudica i vertici: la coscienza contro l’obbedienza
Il titolo, forse provocatorio, rispecchia una realtà. Il 14 luglio 2025, tre anziani dei Testimoni di Geova di lingua francese hanno reso pubblica una decisione senza precedenti: la disassociazione dell’intero Corpo Direttivo mondiale per la gestione delle direttive sui vaccini anti-Covid.
L’udienza, condotta secondo le procedure interne stabilite nel manuale riservato agli anziani Pascete il gregge di Dio, è stata pubblicata integralmente sul sito Adverse Events JW.
Chi conosce la struttura dell’organizzazione sa che il Corpo Direttivo rappresenta la massima autorità dottrinale e amministrativa: è il collegio che guida i Testimoni di Geova in tutto il mondo. Le sue decisioni vengono generalmente considerate vincolanti in materia di fede e prassi.
Per questo motivo, la scelta di tre anziani di giudicare e condannare i vertici mondiali assume un significato che oltrepassa la sfera disciplinare, toccando il cuore stesso del rapporto fra potere religioso e libertà di coscienza.

Un gesto senza precedenti nella storia del movimento
Per comprendere la portata di questo evento, è come se un gruppo di sacerdoti cattolici si riunisse per scomunicare il papa e i cardinali, o se un gruppo di pastori pentecostali si riunissero e dichiarassero destituiti ed espulsi il proprio Consiglio Generale delle Chiese.
È una piramide rovesciata, nella quale la base si solleva contro i vertici, accusandoli di aver smarrito la rotta e di essersi allineati a un sistema percepito come compromesso con il potere politico globalista sotto influenza demoniaca (Gv 18,36; 1Gv 5,19).
La pandemia — con le sue regole, le sue paure e la sua retorica salvifica — è stata, per molti fedeli, il banco di prova della fedeltà spirituale.
Il caso Covid e la libertà di coscienza
Durante la recente crisi sanitaria, il Corpo Direttivo ha incoraggiato i Testimoni di Geova ad accogliere le misure di prevenzione promosse dalle autorità pubbliche, dichiarando di non avere obiezioni religiose alla vaccinazione e invitando i propri ministri a tempo pieno a prendere una decisione “informata e responsabile”.
Tuttavia, diversi interventi trasmessi su JW Broadcasting nel 2021 — in particolare quelli di Stephen Lett, David Splane e Anthony Morris — presentarono la vaccinazione come un gesto di “prudenza” e di “cura per i fratelli”, legandola implicitamente alla fiducia nell’organizzazione.
Sebbene le comunicazioni ufficiali parlassero di libertà di scelta personale, molti fedeli (forse per induzione) interpretarono tali parole come un obbligo morale.
Lettere interne, diffuse tra il 2021 e il 2022, mostravano che in alcune filiali e congregazioni i non vaccinati venivano discriminati e temporaneamente esclusi da corsi di formazione o da incarichi di responsabilità per motivi di “prudenza sanitaria”. Un fenomeno analogo si registrò nelle chiese pentecostali ed evangeliche dove ai fedeli non vaccinati è stato impedito di pregare, ricever e preghiera per gli ammalati e godere comunione fraterna.
Non si trattò di una direttiva pubblica, ma di una prassi locale diffusa capillarmente che tradusse in atti quella che era percepita come una posizione ufficiale del Corpo Direttivo.
La reazione degli ministri testimoni di Geova francesi
A distanza di tre anni, di fronte alle testimonianze di effetti avversi e al crescente disagio spirituale di molti proclamatori, i tre anziani francesi hanno convocato un comitato giudiziario indipendente, applicando le stesse regole disciplinari previste dall’organizzazione per i casi di grave colpa.
Nel corso di un’udienza pubblica, durata quasi un’ora, hanno letto le accuse contro gli otto membri del Corpo Direttivo — David Splane, Kenneth Cook, Stephen Lett, Geoffrey Jackson, Samuel Herd, Gerrit Lösch, Mark Sanderson e Anthony Morris III — citando i capitoli 12.16, 12.21, 12.24, 12.38 e 12.39 del manuale interno riservato agli Anziani, Pascete il gregge di Dio, che trattano rispettivamente di condotta sfrontata, menzogna deliberata, frode, colpa di sangue e apostasia.
Le testimonianze dei fedeli e le accuse di responsabilità
Durante l’udienza, gli anziani hanno dato voce a decine di Testimoni di Geova di tutto il mondo che affermano di aver subito gravi eventi avversi dopo la vaccinazione: pericarditi, miocarditi, paralisi, disturbi autoimmuni, forme tumorali aggressive, ecc. fino a, in diversi casi, decessi improvvisi.
Secondo il comitato, queste testimonianze rappresentano la prova concreta che le direttive del Corpo Direttivo in materia sanitaria abbiano avuto conseguenze tragiche e moralmente inaccettabili.
Nella loro prospettiva, la responsabilità non è solo umana ma spirituale: i vertici, presentando la vaccinazione come un atto di fiducia e di “amore verso i fratelli”, avrebbero esercitato una forma di coercizione religiosa in violazione del principio biblico della libertà di coscienza (Romani 14; 1 Corinzi 8).
Il comitato parla esplicitamente di «colpa di sangue», espressione che nella terminologia dei Testimoni di Geova indica la responsabilità morale per la morte altrui.
Gli otto membri del Corpo Direttivo vengono così dichiarati colpevoli di aver versato sangue innocente, avendo promosso scelte mediche non neutrali e compromettendo l’integrità spirituale dei fedeli.
Poiché gli accusati non si sono presentati né hanno risposto alle lettere di convocazione, il comitato — attenendosi alle stesse procedure previste dal manuale interno — ha deliberato la loro disassociazione simbolica «per mancanza di pentimento».

Una frattura interna sempre più visibile
Il gesto ha suscitato un vasto dibattito tra i Testimoni di Geova di lingua francese, spagnola e, più recentemente, anche italiana, con migliaia di commenti sui social provenienti da account riconducibili a membri attivi della Società Torre di Guardia. Le discussioni rivelano un malcontento interno crescente, una tensione sotterranea che affiora sempre più chiaramente.
Per molti fedeli, il caso rappresenta la crisi di fiducia più profonda nella storia del movimento, segno di un conflitto irrisolto tra l’autorità centralizzata e la responsabilità individuale. Non si tratta, in senso stretto, di una ribellione, ma di un atto di coscienza, un gesto nato dall’esigenza di allineare la fede alla verità piuttosto che all’obbedienza cieca.
In un’epoca in cui le religioni istituzionali appaiono sempre più burocratizzate, questo episodio manifesta una stanchezza collettiva verso i sistemi religiosi verticali, incapaci di ascoltare le istanze spirituali della base.
Ogni epoca di crisi genera il proprio tribunale morale: e in questa, segnata dalla disillusione e dal risveglio delle coscienze, la giustizia non è più scesa dall’alto, ma si è levata dal basso, nel punto in cui l’obbedienza si confronta con la verità.
Un fenomeno che, ormai, attraversa trasversalmente quasi tutte le confessioni religiose.
Ringraziamenti
Desidero esprimere un sincero ringraziamento ai numerosi Testimoni di Geova iscritti ai canali Telegram che, con senso critico e spirito di verità, hanno segnalato questa notizia e contribuito a portarla alla luce. La loro partecipazione, discreta ma coraggiosa, dimostra che la coscienza può ancora farsi voce anche là dove il silenzio è imposto come virtù.
Fonti e documenti
Fonti primarie ufficiali:
- Pascete il gregge di Dio, manuale riservato agli anziani dei Testimoni di Geova, edizione 2019, cap. 12.
- JW Broadcasting, aggiornamenti del Corpo Direttivo (2021):
- Update n. 4 – Mark Sanderson: Jehovah’s Witnesses and Vaccination
- Update n. 8 – Stephen Lett: How Jehovah Guides His People
- Update n. 9 – David Splane: Trust in Jehovah’s Organization
- Update n. 10 – Anthony Morris: Keep Following the Proven Precautions Tutti disponibili su jw.org
Documenti storici:
- The Golden Age, 4 febbraio 1931: articoli contrari alla pratica della vaccinazione, definita “invenzione diabolica”.
- La Torre di Guardia, 1952: riformulazione ufficiale che rese la vaccinazione una questione di coscienza personale.
Fonti contemporanee:
- Adverse Events JW (2025): pubblicazione indipendente gestita da un gruppo di anziani TdG, contenente il video e la trascrizione del comitato giudiziario del 14 luglio 2025.
- Testimonianze raccolte tra il 2022 e il 2025 in congregazioni di Europa e America Latina, consultabili in forum e social indipendenti.
Riferimenti biblici citati: Romani 14; 1 Corinzi 8; Proverbi 14:15; Ebrei 10:30-31; Matteo 18:15-17.
Video integrale del tribunale interno dell’organizzazione, noto tra i Testimoni di Geova come «Comitato Giudiziario», organo disciplinare preposto all’esame dei casi di grave colpa.
Il video, doppiato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale dall’originale in lingua inglese, è inevitabilmente segnato da non pochi errori che non ne compromettono tuttavia la sostanza.
Di particolare interesse, ai fini dell’analisi antropologica e sociologica, sono i commenti che accompagnano il video, molti dei quali provengono da Testimoni di Geova tuttora attivi. In essi si coglie un crescente dissenso verso il Corpo Direttivo, accusato di essersi piegato alle politiche vaccinali e di aver tradito la neutralità spirituale del movimento.
Questo spazio digitale diventa così una zona liminale di parola liberata, in cui il fedele, superando la paura del giudizio, elabora pubblicamente il proprio dolore e ridefinisce il senso della propria fede: un gesto di coscienza collettiva che, secondo me, segna l’inizio di una nuova antropologia del credere.
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