
Canali Telegram | |
© Filippo C. & Mario P.
Il piccolo Stato caucasico rompe il silenzio sul dominio SWIFT e guarda a Pechino
1. Un gesto apparentemente tecnico, ma dirompente
Nel cuore dell’estate, mentre l’attenzione globale era distratta dalle guerre in Ucraina, dalla crisi in Medio Oriente e vertici transatlantici, la Georgia ha compiuto un atto che, nella sua apparente tecnicità, porta in sé il potenziale detonante di un intero ordine finanziario: ha annunciato l’apertura di un canale ufficiale con il CIPS (Cross-Border Interbank Payment System), sistema cinese di pagamenti internazionali alternativo a SWIFT.
A prima vista si tratterebbe solo di una manovra per facilitare i pagamenti in yuan. In realtà, è una presa di posizione sovrana contro la centralità coercitiva di un sistema finanziario che ha fatto del dollaro e di SWIFT strumenti non più neutrali ma politici. A motivare la scelta, la risoluzione votata dal Parlamento Europeo il 9 luglio 2025, che minacciava la disconnessione della Georgia da SWIFT in seguito a presunte derive autoritarie (EADaily). La risposta georgiana è stata duplice: interrompere i negoziati con l’UE accusandola di ricatto (Associated Press) e aprire all’asse Pechino-Mosca.
Secondo quanto riferito oggi dal sito ufficiale della televisione nazionale georgiana (1TV.ge) e da portali regionali come Azernews.az, la Banca Nazionale della Georgia ha precisato che l’adesione al sistema CIPS non implica l’abbandono di SWIFT, ma ne costituisce un’integrazione funzionale mirata a diversificare i canali di pagamento internazionale. La cooperazione con SWIFT resta strategica, anche in vista dell’adozione del nuovo standard ISO 20022, attraverso il quale la Georgia intende consolidare la propria presenza nei circuiti finanziari multilaterali. L’utilizzo del CIPS sarà circoscritto agli scambi con la Cina, con l’obiettivo di eliminare le intermediazioni bancarie, abbattere i costi e incrementare la trasparenza delle transazioni.(GeorgiaToday)
2. SWIFT come strumento di guerra
Il sistema SWIFT, originariamente concepito come rete tecnica per comunicazioni interbancarie globali, è oggi un’infrastruttura armata. Dal 2012, con la disconnessione dell’Iran, è chiaro che l’accesso a SWIFT non è più garantito da criteri finanziari ma da appartenenza geopolitica.
Escludere una nazione da SWIFT significa confinarla economicamente. Il caso della Russia, nel 2022, lo ha dimostrato: è possibile colpire un’intera economia agendo sul circuito dei pagamenti. La Georgia ha compreso che la sua sopravvivenza commerciale non può dipendere dalla benevolenza politica di Bruxelles e Washington.
3. CIPS: tecnologia, multipolarismo e resilienza sistemica
Il CIPS è un progetto della Banca Popolare Cinese, attivo dal 2015, nato per sostenere l’internazionalizzazione dello yuan. Conta oggi oltre 5.000 istituzioni affiliate in più di 180 Paesi e si integra con infrastrutture DLT (Distributed Ledger Technology), garantendo velocità, trasparenza e protezione dalle sanzioni.
Non è un sistema concorrente di SWIFT, bensì una rete alternativa destinata a sostenere la nascente architettura finanziaria multipolare. La Georgia, incastonata nella strategia euroasiatica del Middle Corridor, rappresenta un nodo critico tra Cina, Europa e Turchia, e ha tutto l’interesse a mantenere aperti canali alternativi.
4. Il tramonto dell’unipolarismo finanziario e l’attacco alla classe media europea
L’adesione al CIPS non è solo una questione bancaria. È un atto di dissociazione dall’ordine unipolare a guida dollaro-centrica, un ordine che, attraverso SWIFT, IMF, BIS e il sistema del debito perpetuo, ha consolidato per decenni un controllo soft ma totalizzante sull’economia mondiale.
In parallelo, l’Unione Europea sta costruendo un sistema che, attraverso iniziative come l’Unione del risparmio e degli investimenti e il Registro Patrimoniale Europeo, mira a centralizzare il controllo sulla ricchezza privata. Il piano, giustificato come necessario per finanziare le “transizioni” digitali e verdi, implica la schedatura capillare del patrimonio individuale e la trasformazione forzata del risparmio in strumenti d’investimento controllati dall’alto. In tale contesto, è evidente come la classe media europea sia il bersaglio di un lento ma inesorabile esproprio.
5. Tecnologia come nuova teologia del potere: l’infrastruttura invisibile del dominio economico
Non è il denaro, né l’oro, né il capitale a determinare oggi il potere: è la tecnologia che lo rende assoluto e ubiquo. Le rivoluzioni monetarie e fiscali in atto — dalla dedollarizzazione globale alla schedatura patrimoniale europea — non sono semplici operazioni economiche, ma atti di ingegneria sistemica che si fondano su architetture digitali invisibili, pervasive e predittive.
Il CIPS cinese non è solo un circuito alternativo di pagamenti: è un modello parallelo di sovranità finanziaria digitale, capace di scalzare lo SWIFT perché fondato su infrastrutture proprietarie, intelligenza artificiale e crittografia sovrana. Analogamente, le CBDC europee o il Registro Patrimoniale Europeo potranno esistere solo grazie all’integrazione di algoritmi predittivi, blockchain permissioned, sistemi biometrici e reti di sorveglianza. In questo scenario, il potere economico non si limita più a comandare il flusso del denaro, ma modella l’ambiente stesso in cui il denaro esiste.
Questa trasformazione segna il passaggio dalla sovranità monetaria alla sovranità algoritmica. Non è più solo lo Stato a imporre, ma la macchina a vincolare. L’accesso alla ricchezza, ai servizi, alla mobilità e al credito non dipenderà più dal diritto, ma dalla conformità agli standard digitali definiti da enti non eletti: banche centrali, fondi sovrani, corporazioni tecnologiche e consorzi di regolamentazione.
In tale contesto, l’erosione della proprietà privata coincide con l’eliminazione della libertà . Non si possiede più denaro, ma si accede a un credito condizionato. Non si possiede una casa, ma si sottoscrive un abbonamento abitativo. Non si risparmia più, ma si partecipa a circuiti di investimento obbligati. Tutto ciò è reso possibile da una nuova architettura cibernetica del controllo, in cui le tecnologie non sono strumenti neutrali, ma riti operativi di una nuova teologia secolare, dove l’algoritmo è il nuovo sacerdote del potere.
6. Il “Big Switch”: non solo una teoria
Sul sito USDebtClock.org, noto per visualizzare in tempo reale il debito americano, è apparsa la misteriosa espressione From Old Fed Dollar to New U.S. Dollar (Dal vecchio dollaro della Federal Reserve al nuovo dollaro degli Stati Uniti). Se a livello tecnico questa transizione non è ancora avvenuta, sul piano simbolico rappresenta l’accettazione dell’inevitabilità del cambiamento.
Il “Big Switch” indica il passaggio da:
- una moneta non garantita da beni reali, inflazionata, manipolabile,
- a una forma di denaro digitale, tracciabile, potenzialmente programmabile, che può essere usato sia per stabilizzare il sistema che per consolidare il controllo.
CIPS e QFS (Quantum Fiancial System), pur non coincidenti, appaiono come sintomi complementari di questa rivoluzione in corso: una metamorfosi della moneta da strumento di scambio a struttura di potere.
7. Il 14 luglio: tra storia e metapolitica
È significativo che tutto ciò sia accaduto tra l’8 e il 14 luglio, a cavallo di una data — il 14 luglio — che non è solo anniversario storico, ma codice simbolico. Chi conosce i meccanismi rituali del potere sa che le date non sono mai casuali, e che le élite operano per corrispondenze sincroniche, non per coincidenze accidentali.
La Presa della Bastiglia (1789) non fu soltanto l’inizio della Rivoluzione francese, ma il primo atto di un grande esproprio sacralizzato: la soppressione della sovranità monarchica e del clero, e la confisca delle proprietà ecclesiastiche da parte dello Stato. Fu l’inaugurazione del nuovo culto secolare del Capitale e della Ragione, in cui il Dio Trino fu sostituito dall’Uomo astratto e dalla Banca centrale.
In quel giorno si spalancò il portale di una nuova economia del dominio, fondata non più sul sangue reale ma sul credito impuro, sul debito come nuova catena iniziatica, e sul potere invisibile delle istituzioni contabili. Chi maneggia i flussi della moneta, da allora, non lo fa più in nome del Re o di Dio, ma nel nome di un principio gnostico inverso: quello della conoscenza senza trascendenza, del controllo senza volto.
Ebbene, che oggi — in corrispondenza esatta di quella ricorrenza — si manifesti una rottura operativa nel cuore dell’architettura monetaria globale (Georgia–CIPS), non può non essere letto in chiave archetipica. La Georgia, piccola nazione di confine tra mondi, ha pronunciato un gesto che è segnale di dislocazione simbolica: ha detto che il centro non è più dove ci è stato detto che fosse, e che il monopolio della creazione monetaria si sta sfaldando.
Non importa che l’atto sia stato consapevole o involontario: sul piano metapolitico, ha valore sacrale. Esso comunica, come in ogni rito di passaggio, che una soglia è stata varcata. E come ogni iniziazione, essa non si revoca.
Conclusione
Il gesto della Georgia è solo un segnale, ma è il segnale giusto al momento giusto. Il mondo sta transitando da una fase di ipnosi monetaria a una fase di ristrutturazione sistemica.
Nel cuore di questa riconfigurazione, l’Europa sta assumendo una traiettoria ambigua: mentre predica il rilancio della competitività, prepara una infrastruttura normativa e digitale in grado di espropriare gradualmente la classe media.
Il nuovo ordine che si delinea è triarchico: un’élite finanziaria che detiene i codici del potere monetario; oligarchi amministrativi e tecnocratici che lo attuano; masse rese dipendenti da strumenti digitali e beni in affitto perpetuo.
La Georgia, paradossalmente, apre uno spiraglio: mostra che è possibile disconnettersi da un sistema e riconnettersi a un altro. Ma se il nuovo sistema è altrettanto centralizzato, allora la vera sfida resta l’autonomia strategica e patrimoniale degli individui e dei popoli.
La domanda finale non è se saremo dentro SWIFT o CIPS, ma se potremo ancora disporre della nostra ricchezza senza autorizzazione esterna.
Per coloro che fossero interessati a leggere le notizie in correlazione alle profezie bibliche potrebbe essere utile la visione del video che segue.