10 Dicembre 2024

I sabbatiani franchisti: infiltrazioni nel mondo culturale, politico, religioso e…

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© di Filippo Chinnici

 

Chi sono i sabbatiani franchisti e cosa c’entrano con la nostra cultura? Cosa c’entrano persino con i pentecostali?

 

La risposta a queste domande, forse la troveremo più avanti se si ha la pazienza di leggere con calma fino alla fine. I Sabbatiani Franchisti rappresentano uno dei capitoli più controversi e meno conosciuti della storia dell’ebraismo mistico, caratterizzato da eresie, trasgressioni rituali e complotti messianici. La storia nascosta di questo movimento è legata principalmente a due figure chiave: Sabbatai Zevi (1626-1676), il fondatore del sabbatianismo [l’uso dell’«ismo» è voluto], e Jacob Frank (1726-1791), il suo erede spirituale che trasformò il movimento in una forma ancora più radicale. Il sabbatianismo e il frankismo sono movimenti religiosi caratterizzati da dottrine mistiche e trasgressive che, sebbene sviluppatesi all’interno del giudaismo, hanno esercitato una significativa influenza anche al di fuori di esso, adottando pratiche rivoluzionarie che sono spesso state associate a riti eretici, orgiastici e, in alcuni casi, satanici.

1. Sabbatai Zevi e il Sabbatianismo

Sabbatai Zevi era un mistico ebreo nato a Smirne, nell’attuale Turchia, nel 1626. Fin da giovane, Sabbatai fu influenzato dalla Cabala lurianica, una corrente della mistica ebraica sviluppata da Isaac Luria nel XVI secolo. La cabala lurianica era incentrata sull’idea di una redenzione cosmica che sarebbe avvenuta attraverso un messia. Sabbatai Zevi si proclamò il Messia ebraico nel 1648, durante un periodo di grande attesa messianica nel mondo ebraico, causato dalle difficoltà politiche e religiose dell’epoca, inclusi pogrom e persecuzioni.

Le sue idee si fondavano sulla reinterpretazione cabalistica della Legge ebraica, promuovendo una dottrina di «santa trasgressione», ovvero l’idea che atti peccaminosi potevano essere giustificati in nome di una “redenzione” mistica. Il messaggio di Sabbatai Zevi si diffuse rapidamente in tutto il mondo ebraico, suscitando fervore e speranza. Tuttavia, la sua proclamazione messianica prese una piega drammatica quando fu arrestato dagli Ottomani nel 1666. Messo di fronte alla scelta tra la morte o la conversione all’Islam, Sabbatai Zevi scelse di convertirsi all’Islam. Questo sconvolse i suoi seguaci e molti lo abbandonarono, ma altri continuarono a credere che la sua conversione all’Islam fosse parte di un misterioso piano divino. Così molti dei suoi seguaci continuarono a praticare segretamente il sabbatianismo, mantenendo una doppia identità religiosa.

Questa convinzione diede vita al sabbatianismo, un movimento che sosteneva che la redenzione potesse avvenire solo attraverso l’esperienza del peccato. Alcuni sabbatiani credevano che le leggi religiose dovessero essere infrante come parte del processo di “redenzione”.

2. Jacob Frank e il Frankismo

Un secolo dopo la morte di Sabbatai Zevi, Jacob Frank, ebreo aschenazita nato in Podolia (attuale Ucraina) in una famiglia sabbatiana, emerse come una figura messianica ancora più radicale. Jacob Frank adottò e ampliò le idee di Sabbatai, portandole verso una direzione estrema. Il Frankismo si sviluppò come una sètta ebraica che si distanziava dall’ebraismo tradizionale promuovendo pratiche mistiche, sessuali e trasgressive che violavano deliberatamente i precetti della legge ebraica dell’Antico Testamento, e rompevano con le norme morali convenzionali facendo leva su simbolismi oscuri e occulti, alcuni dei quali sono alla base di molti movimenti esoterici moderni come ad esempio le massonerie, i rosacroce, i cavalieri templari, ecc.

▪️Eresia del peccato come redenzione: Come i sabbatiani, anche i frankisti credevano che la salvezza si ottenesse attraverso il peccato. Tuttavia, Frank portò questa idea oltre, affermando che gli atti proibiti, inclusi comportamenti sessuali devianti, dovevano essere compiuti per accelerare la redenzione.
▪️Conversioni e doppiogiochismo: Come Sabbatai Zevi, anche Jacob Frank fu costretto a confrontarsi con il potere politico. Nel 1759, lui e molti dei suoi seguaci si “convertirono al cattolicesimo”, ma continuarono a praticare segretamente il loro culto. Frank stesso fu accolto dalle corti europee come un “convertito cristiano”. I suoi seguaci operavano sotto un manto di segretezza, con riti esoterici che combinavano elementi dell’ebraismo e del cristianesimo in chiave esoterica.
▪️Reti segrete: Il movimento frankista sviluppò una rete occulta di seguaci e sostenitori, che si estendeva in Polonia, Ucraina, Germania e persino in alcune corti europee. Questa rete agì come un’organizzazione segreta, con influenze che si sarebbero estese fino alla massoneria e ad altre società segrete; e, secondo alcuni studiosi, sono continuate nel corso dei secoli fino a controllare molti gangli del potere moderno.

3. Satanismo e pratiche orgiastiche

Jacob Frank fu accusato di praticare riti orgiastici e atti sessuali ritualizzati che sfidavano le norme morali della società dell’epoca. Queste pratiche erano giustificate con l’idea che la vera conoscenza si raggiungesse solo attraversando e superando il male. Inoltre, sia nel sabbatianismo che nel frankismo, la trasgressione non è vista come un fine in sé ma come un mezzo per “liberare” l’anima dalle costrizioni morali. Questa reinterpretazione ha spesso portato a parallelismi con il satanismo, specialmente nei casi in cui venivano promossi rituali proibiti dalla religione tradizionale e dall’ordine sociale. D’altronde, la mescolanza di sesso, trasgressione e misticismo è tipico delle sètte sataniche. Il frankismo declinò formalmente con la morte di Jacob Frank nel 1791, ma il suo impatto fu profondo e duraturo. I seguaci di Jacob Frank continuarono ad esercitare la loro influenza in segreto, infiltrandosi in varie organizzazioni religiose e politiche. I frankisti furono i precursori di movimenti segreti moderni che hanno influenzato la storia moderna e continuano ancora a influenzafre la nostra società.

La morte di Jacob Frank nel 1790, Illustrazione da Wikipedia
La morte di Jacob Frank nel 1790, Illustrazione da Wikipedia

 

4. Le infiltrazioni nel mondo Cristiano

L’aspetto forse più controverso del sabbatianismo e del frankismo è il loro influsso all’interno delle istituzioni religiose. In questo articolo mi limito a fare qualche cenno solo alle infiltrazioni in ambito cristiano. Jacob Frank, che promosse la conversione dei suoi seguaci al Cattolicesimo, utilizzò una strategia d’infiltrazione per mantenere viva la sua dottrina deviata e deviante segretamente. I «franchisti», come venivano chiamati i suoi seguaci, si insediarono in diverse regioni d’Europa come cripto-ebrei, cripto-cattolici e anche come cripto-protestanti. Sia chiaro, per chi non lo sapesse, che il «cripto-ebraismo», ossia quella dottrina secondo cui l’ebreo aderisce a un’altra religione, o s’infiltra, ma continua a praticare in segreto i riti della fede ebraica, è scritta nera su bianco sull’Enciclopedia Giudaica.

  • Infiltrazione nel Cattolicesimo. Diversi franchisti, dopo essersi convertiti al cattolicesimo, mantennero le loro pratiche occulte all’interno della Chiesa Cattolica. Alcuni storici sostengono che, attraverso i matrimoni e l’accesso a posizioni di potere, questi individui riuscirono a influenzare le strutture ecclesiastiche ai livelli più alti dando i natali persino a futuri cardinali. Jacob Frank promosse anche un dialogo con i gesuiti, cercando un’alleanza che rafforzasse la posizione dei suoi seguaci convertiti. D’altronde, è risaputo che i gesuiti, noti per la loro complessa struttura organizzativa e per il loro coinvolgimento in ambiti accademici e politici, hanno mostrato in certi periodi della loro storia affinità con i movimenti cabalistici e mistici.
  • Infiltrazione nel Protestantismo e nel Pentecostalismo . Le idee di trasgressione e antinomismo (cioè il rifiuto della legge morale) hanno trovato terreno fertile in certi ambienti protestanti. La teologia antinomista si oppone all’obbedienza letterale alla legge, preferendo un’esperienza spirituale diretta; questo principio ha affinità con alcune delle idee sabbatiane e frankiste. Il pentecostalismo, con la sua enfasi su esperienze personali e carismatiche dirette, presenta aspetti antinomisti in quanto privilegia l’esperienza mistica diretta rispetto alla rigidità della legge. Alcuni studiosi rilevano influenze sottili di queste dottrine attraverso pratiche esoteriche che a volte si sviluppano in gruppi marginali. Ad esempio, sono stati riportati casi di predicatori pentecostali che utilizzano linguaggi e rituali che sembrano richiamare pratiche cabalistiche o di “trasgressione sacra” simili a quelle frankiste.

5. Le loro influenze oggi

L’associazione tra sabbatianismo, frankismo e satanismo, sebbene sia stata oggetto di dibattito accademico poiché qualcuno ha parlato di pregiudizi religiosi e sociali, in realtà è ben documentato dai rituali di trasgressione praticati i quali contengono effettivamente elementi riconducibili a pratiche esoteriche e occulte. Esistono documentazioni storiche che confermano l’esistenza di gruppi cripto-religiosi, come i marrani e i cripto-ebrei, che mantenevano segrete le proprie pratiche in contesti di conversione obbligatoria o coercitiva.

Jacob Frank a Offenbach, XVIII secolo. Beit Hatfutsot, il Centro di documentazione visiva di Oster
Jacob Frank a Offenbach, XVIII secolo. Beit Hatfutsot, il Centro di documentazione visiva di Oster

Il sistema ideologico e ritualistico dei sabbatiani franchisti che introduce principi di trasgressione sacra per ottenere una forma di “illuminazione” spirituale, si è infiltrata oggi in molti settori della società attraverso cripto-ebrei che diffondono le ideologie sabbatiani franchiste che viene interpretata come la giustificazione di comportamenti moralmente e religiosamente condannati, come la promozione di riti sessuali o orgiastici, altri atti immorali piuttosto che le teorie gender.

Molti personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, della cultura, molti leader religiosi, sono cripto-ebrei infiltrati. La loro teologia è una forma di dualismo gnostico in cui bene e male coesistono come parti necessarie del cammino spirituale.

I principi di questi movimenti eretici non sono mai spariti e sono stati trasmessi nel corso dei secoli attraverso gruppi occulti e segreti, i quali hanno influenzato società segrete, come le massonerie e altri ordini esoterici, anche cavallereschi. Molti dei valori e delle pratiche sabbatiane e franchiste così hanno contaminato le strutture politiche, economiche e religiose del mondo contemporaneo. Esponenti di questi movimenti sèttari – per lo più ebrei aschenaziti -, si sono infiltrati all’interno delle istituzioni religiose cristiane, sia cattoliche che protestanti e, più recentemente, anche pentecostali, portando avanti una forma di sabotaggio dall’interno, diffondendo visioni antinomiste e idee di «redenzione tramite il peccato».

Oggi è possibile individuare tracce di queste influenze nei settori di potere, inclusi politica, finanza, spettacolo, cultura. I così detti valori “satanici” attribuiti a questi movimenti hanno contribuito alla promozione di una società sempre più secolarizzata e moralmente relativista. In particolare, l’industria dello spettacolo, tecnologica e certi movimenti di modernizzazione della cultura globale sono impregnati di filosofie che, più o meno consapevolmente, riflettono gli ideali radicali e trasgressivi dei sabbatiani e dei franchisti. Quindi, l’eredità di questi movimenti non solo persiste, ma si manifesta attivamente nelle ideologie e nei valori che influenzano la cultura contemporanea, spesso sotto l’egida di gruppi segreti o movimenti elitari che avrebbero radici dirette in queste correnti storiche di trasgressione mistica e antinomista.

Appendice: Influenze esoteriche cabalistiche nel pentecostalismo

Alcuni studiosi di storia delle religioni e di teologia comparata hanno osservato somiglianze tra il misticismo cabalistico e alcune pratiche pentecostali, specie in gruppi periferici, neopentecostali e carismatici, spesso più aperti a interpretazioni bibliche e a pratiche che ricordano esperienze mistiche estranee al cristianesimo ortodosso di cui si legge nella Bibbia. Le somiglianze emergono principalmente ne:

  • Interpretazione simbolica e mistica della Scrittura. Basta ascoltare un sermone domenicale per accorgersi che quasi la maggior parte dei predicatori pentecostali adotta, talvolta inconsapevolmente, un approccio interpretativo allegorico e simbolico della Bibbia, molto simile a quello della Cabalistico. La Cabala si basa su interpretazioni segrete e multiple dei testi sacri, e alcuni pentecostali radicali sembrano utilizzare simili metodi di decifrazione “occulta” dei testi biblici per scoprire «significati nascosti» o «numeri sacri» piuttosto che attenersi al significato ovvio e letterale del testo così com’è, che poi coincide con l’esegesi e il metodo di lettura dei primi cristiani.
  • Uso di linguaggio criptico e misterico. Proprio come Jacob Frank e i suoi seguaci utilizzavano linguaggi mistici e codici simbolici per esprimere verità che dovevano essere nascoste ai non iniziati, alcuni predicatori pentecostali, adottano un linguaggio quasi esoterico per comunicare rivelazioni divine o visioni apocalittiche, accompagnata da una gestualità massonica.
  • Gestualità e pratiche misteriche. L’abitudine di imporre continuamente le mani per qualsiasi cosa, dalla guarigione allo scacciare i demoni, (la Bibbia ne parla ma solo in un caso eccezionale che esula dallo scopo di questo articolo), le pratiche di digiuno estremo o persino l’utilizzo di numerologie bibliche per interpretazioni profetiche, sono rituali che attingono alla mistica ebraica. Ad esempio, l’inclusione di elementi quasi ritualistici nelle «preghiere di gruppo» come pratiche di «purificazione», specie nelle comunità pentecostali in America Latina e negli Stati Uniti, sembrano richiamare aspetti simbolici presenti nella Cabala lurianica e nelle pratiche sabbatiane, come l’importanza di determinati numeri e riti di purificazione.
  • Trasgressione sacra e ipergrazia. Il concetto di «trasgressione sacra» nel frankismo implica la rottura delle norme religiose e morali tradizionali per raggiungere una redenzione più profonda. Penso a un vecchio gruppo pentecostale noto come i «Bambini di Dio» e, soprattutto, a tutti quei gruppi neopentecostali promotori della falsa dottrina nota come «ipergrazia» che consiste, de facto, in una forma di antinomismo non esplicitamente dichiarato. I fautori dell’ipergrazia, fraintendendo ed enfatizzando una totale «libertà nello Spirito», dichiarano che l’individuo, essendo salvato e guidato dallo Spirito Santo, è libero da vincoli morali tradizionali poiché la sua fede gli consente di trascendere la legge. Questa posizione richiama l’idea sabbatiana e frankista che l’individuo spiritualmente illuminato possa superare i vincoli imposti dalla moralità comune. In questo caso non abbiamo altro che una reinterpretazione moderna del concetto di «trasgressione sacra» in veste “cristiana”.

L’influenza diretta del sabbatianismo e del frankismo sul pentecostalismo rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi e coloro che lo negano fanno notare che i paralleli tra i due mondi non implicano necessariamente una derivazione diretta; così com’è oggetto di dibattito che vi siano cripto-ebrei, sabbatiani frankisti, infiltrati per svuotarlo dall’interno e che i più famosi predicatori e leader pentecostali in realtà siano cripto-ebrei (sionisti, massoni) oppure anche cripto-gesuiti. D’altra parte, sarebbe ingenuo credere di trovare una documentazione chiara proprio a motivo dell’alta segretezza. Tuttavia, tutti gli studiosi sono concordi nel riconoscere che esistano comunque delle fortissime somiglianze tra i due mondi, soprattutto nei contesti neopentecostali che adottano un linguaggio simbolico e pratiche ritualistiche che ricordano i misticismi cabalistici e le idee di «trasgressione sacra» frankiste. Questo se non ci consente di poter asserire con assoluta certezza l’influenza della cabala ebraica nelle dottrine e pratiche pentecostali, la convergenza di queste pratiche ne suggerisce almeno la loro vicinanza. È pacifico che il pentecostalismo, si avvicina a forme di spiritualità che rispondono a un bisogno mistico molto simile a quello che spingeva i seguaci di Sabbatai Tzvi e Jacob Frank a superare i confini della morale religiosa tradizionale. Questo richiamo a esperienze estatiche e trasgressive all’interno di una cornice religiosa cristiana pone questioni complesse sul modo in cui i movimenti mistici possano influenzarsi reciprocamente e riemergere in contesti teologici apparentemente distanti. Il sempre più diffuso lassismo morale e i sempre più frequenti fatti di cronaca all’interno delle sètte pentecostali vanno inquadrati, secondo me, in questo contesto antinomista che essi chiamano «ipergrazia» e che, de facto, consiste appunto nella libera licenza a peccare.

Bibliografia

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